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D’Annunzio il poeta eccentrico

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D’Annunzio grande poeta del decadentismo del’900 non verrà ricordato solo per le sue opere ma sicuramente per gli innumerevoli episodi che riguardano la sua vita .

La sua personalità eccentrica lo contraddistinse tra tutti i poeti della sua epoca, infatti egli era dotato di una forte e istintiva carica ironica con la quale amava colpire tanto i suoi detrattori quanto i suoi falsi adulatori. Ad esempio si narra che quando partecipasse ai salotti mondani dell’epoca, era solito chiedere ai presenti cosa ne pensassero della sua nuova opera e, spesso la maggior parte di loro, pur di compiacerlo, iniziavano a tesserne le lodi … cosa che non avrebbero potuto fare nemmeno volendo perché quell’opera in realtà non era mai stata scritta, ma d’annunzio ne aveva inventato il titolo esclusivamente per poter  mettere in imbarazzo quegli ospiti che lui riteneva sciocchi e inadeguati.

 

In un’altra occasione mondana, disquisendo su quale fosse la donna più difficile da conquistare, uno dei presenti affermò: “ la donna innamorata di un altro”;un secondo invece: “ la frigida” e cosi via; quando giunse il suo turno, non si smentì:” la sciocca”.

La seconda bufala – o quantomeno storia ammantata di leggenda- riguarda un celebre pigiama che il poeta avrebbe indossato sempre nel periodo della vecchiaia, a Gardone Riviera. Come sapete, d’Annunzio non solo era un esteta che amava circondarsi di cose belle, ma era anche fortemente narciso e, a dispetto della sua bassa statura e del fisico gracilino, si considerava un gran bell’uomo. A confermarlo nella sua convinzione ci si mettevano pure le donne, che crollavano spesso ai suoi piedi. Al Vittoriale visse per molti anni come una padrona di casa la pianista Luisa Baccara, innamoratissima del Vate. Una donna a cui però lui probabilmente aveva smesso di concedersi dopo che lei aveva quasi finito per ucciderlo. Ma, al di là di tutto, negli anni ’20 e ’30 d’Annunzio non era più giovanissimo. Aveva superato i 60 anni e il suo corpo doveva apparirgli decadente e non più adatto per lo stile di vita che li imponeva quasi ogni notte. Pertanto, la leggenda vuole che l’ingegno del poeta- soldato avesse trovato una soluzione per non mostrarsi mai nudo alle sue giovani amanti:un pigiama col buco proprio all’altezza dei genitali, pronto per l’uso. Al Vittoriale se ne parla molto ed è esistito di sicuro; che poi d’Annunzio lo indossasse ogni notte, è tutto da dimostrare.

Il rapporto del Vate con il Fascismo. Che i suoi scritti abbiano delle affinità con il quasi contemporaneo Nietzsche, teorizzando il superuomo come colui che per elevarsi al di sopra della mediocrità deve confrontarsi tanto con il bene che con il male non è certo un segreto, pertanto il fascismo, scaltramente, lo celebrava in ogni occasione, non ricambiato però, tant’è che d’Annunzio non prese  mai la Tessera del Partito Nazionale, volendo a tutti i costi mantenere una sorta di neutralità. Mussolini certamente non lo amava, ma ne temeva la fama e la sua volontà indipendente, decidendo pertanto che era meglio farselo amico, ricoprendolo spesso di onori e privilegi, anche in termini economici e d’Annunzio, spesso in bolletta, semplicemente ne approfittò, ritenendo fosse stupido (e lui di certo non lo era) schierarsi apertamente contro un regime ormai totalmente al vertice dello Stato.

Mussolini e d’Annunzio a colloquio. Concludiamo con due aneddoti che forse, in parte, qualcosa di vero ce l’hanno e riguardano la grande autostima di d’Annunzio, che non era solito sentirsi inferiore a nessuno. Così, è risaputo che ogni volta che riceveva, al Vittoriale, la visita di personalità importanti, faceva fare loro molta anticamera. A volte addirittura si faceva attendere per giorni, confinando i visitatori nell’hotel locale. Perfino ai figli era quasi sempre riservato lo stesso trattamento. Così, non desta particolare meraviglia la leggenda secondo cui Mussolini dovesse stare in attesa per ore u una sedia scomodissima che d’Annunzio aveva fatto preparare per lui,come ripicca.

Ma in ogni caso anche questa leggenda è sicuramente falsa, per il semplice fatto che quando d’Annunzio si ritirò sul Garda, la stella di Mussolini era ormai in grande ascesa.

Queste sono solo alcune degli innumerevoli aneddoti su d’Annunzio e sulla sua personalità.   

Stefania

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