Sono sempre di più gli studenti che non condividono a pieno l’idea dell’alternanza scuola-lavoro. Questa dovrebbe essere per lo studente una possibilità di imparare in campo pratico quello che durante l’anno viene studiato tra i banchi di scuola, peccato che negli ultimi tempi non sempre questi lavori sono pertinenti all’indirizzo di studi scelto dai singoli ragazzi.
In molte scuole sono stati organizzati più scioperi a causa di alternanze non gradite o lavori da sfruttamento, come in Puglia, dove alcuni studenti affermano che “le aziende ci usano come manovalanza gratuita”
Sono molti i casi: chi si è visto costretto a distribuire volantini per la città anche per dieci ore al giorno, chi impiegato nel pulire i bagni di un ristorante.
L’alternanza scuola-lavoro è un’attività resa obbligatoria per le classi terze, quarte e quinte degli istituti superiori tecnici e professionali, secondo la legge della Buona Scuola. Dovrebbe essere per gli studenti un’esperienza che unisce il sapere e il saper fare, ma come alcuni studenti la chiamano, si è trasformata in un’alternanza-sfruttamento.
Risulta quasi inutile parlarne con i professori, che dovrebbero fare da tutor ai propri studenti, visto che molti affermano che “bisogna saper fare tutto, anche i lavori più umili, perché nella vita servono.” Questo è ovvio, ma giustamente, il pensiero di uno studente è che questa esperienza dovrebbe dare l’opportunità di mettere in pratica ciò che si è studiato, e molto spesso questo non avviene.
Un ragazzo al quarto anno di un liceo scientifico che si trova a Barletta afferma: “sono finito a distribuire locandine in un cinema, anche se nella mia scuola non c’è alcun corso di cinematografia. Anche alcuni dei miei compagni sono finiti a catalogare libri in biblioteca, nulla che si avvicina alle materie del nostro corso di studi.” Probabilmente questi ragazzi si aspettavano di ritrovarsi in un laboratorio chimico, di certo non al cinema o in una biblioteca.
Per fortuna, il Ministero dell’Istruzione, dopo varie lamentele, si sente in dovere di intervenire, ci deve essere qualcuno in grado di ascoltare gli studenti e accogliere le loro richieste in queste determinate situazioni.
Ministero dell’Istruzione e Ministero Del Lavoro stanno finalmente cercando di risolvere le varie problematiche cercando di andare di comune accordo, di lavorare e operare insieme, per il bene degli studenti.